La mia filosofia
​Da piccola amavo cantare. Mi divertivo, senza se e senza ma. Poi crescendo è diventato un rapporto di amore-odio quello con la mia voce. Iniziavo a rendermi conto che facevo fatica e pensavo di non avere il talento necessario per farlo. E mi stancavo anche a parlare, a volte. Ma poi, dopo un percorso con qualche ostacolo, qualche intoppo e molte soddisfazioni, sono riuscita a fare pace con la mia voce.

Ho trovato il modo di lasciarla vibrare senza intromettermi: fa tutto lei se non mi metto in mezzo! É come camminare: le gambe vanno da sole, mica ci dobbiamo pensare... E può essere una scoperta molto divertente!


Lungo questa strada ho capito che nessuno conosce la mia voce quanto me.
Il vero maestro è colui che ti da una bussola, che ti fa domande, che ti fa arrivare alla naturale illuminazione che solo il tuo talento può accogliere.

Così ho scelto la ricerca e ho abbandonato la tecnica.
Ho scelto il Coaching e ho abbandonato l'insegnamento.


L'Insegnante ti insegna una tecnica, magari utilizzando un metodo. Ma sentirai sempre parlare di "tecnica di canto".
La tecnica è l'insieme di regole su cui è fondata una pratica. E' una strada obbligata.

Il coach ti indica un metodo.
Il metodo è ricerca, indagine, investigazione. E' una bussola. E la strada è assolutamente soggettiva. C'è chi sceglierà di attraversare il fiume a nuoto, chi preferirà scalare una montagna e chi aspetterà che le acque del fiume si abbassino per attraversarlo a piedi.

Il Coach è uno specchio. Non giudica e non dà opinioni. Riflette la tua unicità in modo che tu possa vederla.

Durante il cammino burrascoso della mia vita, la sofferenza non è stata solo vocale. E ho notato da subito che il cambiamento della mia voce era strettamente connesso al cambiamento del mio stato d'animo, della mia felicità, della mia soddisfazione nella vita.

E così è nata naturalmente la connessione tra Voce e Vita e mi sono scoperta essere Voice&Life Coach.

Amo dare a chi lavora con me la possibilità di scoprire quante potenzialità nascoste ha la propria voce, quante potenzialità ha la propria vita. Perché per me non ha senso accontentarsi che la voce e la vita più o meno funzionino.

Perché possiamo brillare nella vita e non solo andare avanti. Perché non c’è niente da “aggiungere” ma si può scoprire quanto e come la voce sia innata e quanto possa essere naturalmente funzionale.

Non è forse questa la felicità?
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